Val Pusteria: una decina di consigli gastronomici sparsi qua e là






Con questa breve nota mi permetto di fornirti qualche consiglio veloce riguardo a certe specialità altoatesine da gustare in altrettante malghe, ristoranti o pasticcerie. 

Soprattutto nelle malghe la gestione stagionale può cambiare, quindi i consigli valgono nella condizione attuale, anche se quasi tutte conservano la medesima gestione da anni. 

Non ti fornisco informazioni generali rispetto ai locali citati, poiché ci sarebbe da scrivere troppo: puoi trovare in rete tutte le indicazioni aggiornate.

Se ti troverai dalle parti di Brunico – vale per tutte le stagioni – non perderti le brioches della (pasticceria) Konditorei Götsch


Gusti personali a parte, trovo siano fra le migliori in assoluto, qualcosa che oltre ad appagare il palato contribuisce a migliorare la giornata. Anche la loro torta Linzer è impareggiabile e affronta tranquillamente il viaggio di ritorno.

Le malghe altoatesine sono spesso la meta ideale di camminate più o meno impegnative, ma possono essere anche destinazioni gastronomiche presso le quali gustare autentiche specialità locali.

La Schwarz Alm si trova ad Anterselva di Mezzo, pochi chilometri oltre Brunico. Ti consiglio la passeggiata anche solo per il panorama che ti si presenterà da lassù. Se però ti fermerai a mangiare, prova le uova, patate e speck, un classico della cucina “rustica” altoatesina: le fanno benissimo.


Altrettanto buono è il loro kaiserschmarren, una specie di frittata dolce accompagnata da confettura di mirtilli rossi. Lo fanno in una versione più leggera e meno impegnativa, da provare.


Se invece vuoi qualcosa di più leggero scegli uno strudel – lo fanno nella versione con la pasta frolla – anche quello ottimo.

Già che siamo dalle parti di Anterselva, non lontano da lì, per l’esattezza a Sorafurcia, c’è Trattes, locanda e ristorante rinomato soprattutto per le eccellenti wiener schnitzel, per semplificare diciamo milanesi alla viennese. Puoi sceglierle di manzo o di maiale e si tagliano con la forchetta tanto sono tenere e cotte a puntino. Inoltre le servono con ottima insalata, prodotta nell’orto di famiglia, e meravigliose patate saltate.

Sempre in zona, per la precisione si tratterebbe di Anterselva ma la malga si raggiunge passando da Tesido, c’è Hochraut.


Si tratta di un locale piuttosto raffinato e curato. Te ne renderai conto fin dal primo momento anche solo per i dettagli di arredamento. Hanno molte specialità ma il loro hamburger contadino, che poi non contiene carne macinata, trovo sia davvero interessante.


Ti raccomando anche i dolci, preparati con la medesima cura di tutto il resto.


Ripresa la Pusteria, poco prima di Brunico incroci la via che porta ad Ameto, sede dell’albergo e ristorante Oberraut. Se ami la selvaggina “vera e locale”, quello è il posto ideale per gustare i bocconcini di cervo. Niente paura, se sei vegetariano o vegano trovi comunque cibo eccellente.

Nella stessa zona di Ameto c’è Vila di Sopra, località nella quale si trova la malga Haidacher, locale che riporta indietro nel tempo sia per il suo aspetto esteriore, sia per i suoi interni. Anche qui le specialità sono diverse, ma i loro krapfen, che in realtà hanno un nome specifico molto più complicato, sono indimenticabili per sapore e leggerezza. 


Scendendo ancora per la val Pusteria, appena oltre Bunico, c’è la Strada del sole, che parte da Falzes e attraversa i versanti fino a Terento.


La malga Moarhof si trova nel territorio comunale di Chienes. Fra le numerose specialità della casa, merita la passeggiata il tiramisù allo yogurt, un dolce equilibrato e delicato che si può gustare sia come contentino dopo la sgambata, sia come dessert, meglio se dopo un pasto “misurato”. 


Sul versante opposto c’è l’innesto della val Badia. Risalendola trovi le indicazioni per Rina e da lì raggiungi il parcheggio da cui parte la passeggiata per Munt da Rina, un altipiano a circa 2000 metri di altitudine con una vista fantastica. Prima di raggiungere i prati d’altura trovi la Welschellener alm, che qualcuno chiama malga del bassotto che ne è la mascotte. Se andrai il venerdì, troverai degli splendidi tirtlan, frittelle tradizionali di pasta sottile solitamente ripieni di spinaci e ricotta. 



Atro piatto che ti consiglierei, se disponibile quel giorno, è il risotto al cirmolo con formaggio fresco, qualcosa di differente dal solito, almeno nel panorama dei piatti tradizionali. 


Il cirmolo è quella conifera che vive in altura e che fornisce, fra l’altro, un legno profumato e adatto all’intaglio e alla scultura. In questo caso il suo classico profumo aromatico è dosato con cura equilibrandolo col formaggio fresco. Ottimi anche i dolci.

 Spostandoti in valle Aurina, ti consiglierei due malghe a Rio Bianco.

La prima è la Göge alm, poco oltre i 2000 metri di altitudine, in uno splendido e inatteso pianoro. Troverai un classico pane di segale, casalingo – peraltro senza finocchietto, né altri profumi –, che è a dir poco spettacolare. Con quello ci fanno un toast del contadino altrettanto buono, ancor più se accompagnato da insalata di cavolo o patate saltate. 


Al momento del dolce, se la avranno, chiedi la torta di ricotta vedrai che è di rara raffinatezza. La accompagnano a una confettura casalinga di albicocche locali, servita a parte. 


L’albero di albicocche è quasi un simbolo di certe aree dell’Alto Adige e si trova spesso addossato alle pareti dei masi sul lato a solatio. È una tradizione datata della quale non so altro. La confettura di quelle albicocche è ottima.

La seconda è la Pilcher alm, anch’essa in una posizione magnifica, seppur a un’altitudine inferiore, circa 1850 metri. Se la stagione dei funghi è propizia, assaggia le tagliatelle con i porcini ma tieni il posto per lo strudel di ricotta



Ottimo anche lo yogurt con i mirtilli neri, locali e selvatici.

Risalendo ancora la via della valle Aurina arriverai a Predoi, dove ha sede la Steger alm. Sembra di dire sempre la stessa cosa, ma anche la Steger è in una posizione incantevole, circondata da creste e prati, con una vista splendida sulla valle. A me piace molto come fanno le uova con lo speck, questa volta senza patate; le preparano forse in modo più rustico ma l’esito è spettacolare. Ottimi anche i canederli pressati, ma per me il loro formaggio grigio vale il viaggio. Lo fa il “nonno” di famiglia e la sua versione è un po’ differente da quella popolare. Lui lo “addomestica” a suo modo rendendolo più abboccato, forse anche un po’ ruffiano, ma di una bontà irraggiungibile. 


Qualcuno dice che non ha niente a che vedere con il graukäse originale, ma io trovo sia ugualmente splendido. Peraltro, se vorrai conoscere ogni dettaglio del graukäse della valle Aurina, presidio Slow Food, fai un salto al Despar Pircher di Campo Tures. Martin Pircher, il titolare, oltre a vendere il miglior formaggio grigio nel suo negozio, è anche l'artefice della rivalutazione di questo straordinario prodotto. 

Un ultimo consiglio di carattere generale: se non sei un amante dell'erba cipollina, ricordati di chiedere di non metterla sulle pietanze. In moltissimi locali la spargono in abbondanze su certe piatti prima di servirli in tavola. 

Sperando che questi consigli possano esserti utili, ti raccomando di verificare le indicazioni puntuali dei vari locali, sia per raggiungerli, sia per accertarti che siano aperti. 
Buon appetito!


















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